Anoressia nella danza
Gandolfi (Italia dei Valori): “La Scala diventi protagonista nella lotta ai disturbi dell’alimentazione”
“La Scala dia il buon esempio e dimostri di essere un passo avanti rispetto al resto del mondo della danza prendendo a cuore i problemi legati ai disturbi dell’alimentazione come anoressia e bulimia e si attivi senza indugio al fine di scongiurare la loro diffusione nelle scuole di danza.”
Questo l’appello lanciato dal capogruppo di Italia dei Valori, Luca Gandolfi, in qualità di Presidente della Commissione Garanzia e Controllo durante la seduta della Commissione che si è tenuta questa mattina con all’ordine del giorno l’audizione della Fondazione Teatro alla Scala.
“Noi vogliamo essere orgogliosi del Teatro alla Scala di Milano anche su questo fronte. Abbiamo cercato di spiegarlo oggi durante la Commissione mentre si affrontava la vicenda di Mariafrancesca Garritano, la ballerina solista licenziata dalla Scala dopo che aveva denunciato al mondo il problema dell’anoressia nel mondo della danza. Prendiamo atto e ci fa piacere apprendere dal dott. Marco Amoruso che i ballerini professionisti del corpo di ballo della Scala non soffrono di problemi di anoressia e sono in perfetta efficienza fisica e psichica. Non avevamo dubbi in proposito. Ma non nascondiamoci dietro un dito – continua Gandolfi –, l’anoressia e, più in generale, i disturbi dell’alimentazione nel mondo della danza colpiscono soprattutto le giovani generazioni, le bambine/i che frequentano le scuole di danza sognando di poter un giorno calcare i palcoscenici più prestigiosi, tra cui anche quello del Teatro della Scala. Un sogno che inseguono con ferrea determinazione e che può produrre stress psicofisici notevoli, portando, in alcuni casi non sporadici, a seri problemi di disturbi dell’alimentazione. Alcune riusciranno a realizzare il sogno, altre no, ma nessuna deve rimanere vittima dei problemi dei disturbi dell’alimentazione e questo, a nostro modo di vedere, dovrebbe essere un obiettivo che tutti dovrebbero voler perseguire. Corretta la precisazione del dott. Marco Amoruso che ci spiega che la Fondazione non si occupa più della scuola di danza, di competenza dell’Accademia che è
soggetto giuridico diverso. Ma è altrettanto vero, come ricorda lo stesso Amoruso, che la Fondazione Teatro alla Scala ha una partecipazione nell’Accademia, così come la Provincia di Milano ce l’ha nella Fondazione. Così come la Provincia ha preso a cuore il problema dei disturbi dell’alimentazione nel mondo della danza (e non solo), ci attendiamo che altrettanto faccia la Fondazione nei confronti dell’Accademia. Ciò che è giuridicamente distinto, nell’immaginario collettivo viene ricondotto alla Scala di Milano. Questo è bene non dimenticarlo, soprattutto quando ci si preoccupa dell’immagine del prestigioso Teatro nel mondo”
Conclude poi Gandolfi: “Siamo convinti che il miglio modo per rendere onore al Teatro alla Scala di Milano sia un impegno forte e deciso che sia la Fondazione che l’Accademia intraprendano senza indugio alcuno sul fronte della lotta all’anoressia nel mondo della danza. Questo a prescindere che ad esserne colpita sia una ballerina su cinque o una su cento. Noi vorremmo che una volta tanto l’Italia si dimostrasse un passo avanti a tutti gli altri e la Scala può dare un segnale forte in tal senso. Ci auguriamo che, in quest’ottica, sia anche possibile ricucire un rapporto tra la Scala e la Garritano che al momento sono invece impegnati in un aspro contenzioso giudiziario.”
Milano, 19 marzo 2014
Luca Gandolfi
Presidente della Commissione Garanzia e Controllo
Capogruppo Italia dei Valori in Consiglio Provinciale di Milano